
Oramai siamo abituati alle “sparate” del consigliere Bertoldi, a 360 gradi e su svariati i temi, dichiarazioni che molte volte sono palesemente infondate o addirittura contrastano con alcune sue posizioni (o non posizioni) dichiarate nelle varie sedute dei consigli comunali e/o commissioni competenti. L’ultima arriva sulla variante n.2 al Piano del “Parco Intercomunale del Fiume Corno”.
Dispiace comunque constatare che, un consigliere da sempre “segnalatore” dello svilimento dei consigli comunali e della poca discussione politica in altre sedi istituzionali (commissioni), risulti varie volte assente, o peggio, prenda determinate posizioni nelle commissioni competenti per poi rivederle o addirittura sconvolgerle in consiglio comunale o come spesso ultimamente sulla stampa. Questa “schizofrenia politica” non fa bene al sistema politico locale perché crea finti allarmismi e confusione ai cittadini.
Pertanto, mi sento in dovere replicare e chiarire alcuni punti sulla variante al Piano del Corno appena adottata.

Una breve premessa: non merita nemmeno una risposta l’illazione completamente fuori strada e fuori luogo sulla presunta realizzazione di “villette a schiera” all’interno del Parco.
Tornando invece alla sostanza, non si è ridotta alcuna superficie di vero e proprio Parco – quindi avente particolari elementi di naturalità – ma si è semplicemente preso atto che è paradossale ed utopico pretendere di mantenere all’ interno del perimetro del parco aree che nulla hanno mai avuto a che fare con lo stesso.
Con questa variante abbiamo tolto ogni dubbio ed ogni interpretazione su alcuni errori cartografici del piano del Corno (allora non redatto digitalmente) che recepiti nel piano regolatore contrastavano con le previsioni urbanistiche adottate da anni. In alcuni casi all’interno del Parco ricadevano per errore perfino abitazioni storiche esistenti (all’interno del perimetro del parco non possono essere presenti insediamenti abitativi).
E’ stato quindi effettuato un lungo e preciso controllo di tutte queste criticità che sono state superate tecnicamente sulla base delle normative vigenti. Ora finalmente possiamo dire che tutto ciò che è dentro il nuovo perimetro del parco ha le caratteristiche e le particolarità previste dalle normative del piano.
Ripeto, d’ora in avanti la vera sfida sarà quella di attuare e attivare alcune delle previsioni di tale piano, ad oggi rimaste nel cassetto, con azioni volte alla tutela e conservazione sia degli elementi territoriali di maggiore pregio sia della flora e della fauna presenti, interventi volti alla rinaturalizzazione e rimboschimento di aree oggi prive di alberature (soprattutto quelle che risultano incolte e abbandonate, ovviamente accordo con i proprietari) ed il coinvolgimento delle scuole e della cittadinanza al fine di predisporre un percorso di sensibilizzazione e rispetto di tale ambiente naturale. Tuttavia voglio ribadire che tale “apertura” non permetterà nel modo più assoluto l’intaccamento da parte dell’uomo delle zone naturali “filtro” ancora intatte lungo il fiume Corno al fine di non modificare il delicato ecosistema esistente.
Per farvi capire di cosa stiamo parlando e di cosa sarà nostro dovere proteggere e salvaguardare, guardate questo splendido video!
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