Car* cittadin*,
mercoledì 24 giugno scorso abbiamo portato all’attenzione del Consiglio Comunale il “Piano Comunale di Classificazione Acustica” (P.C.C.A. ), piano che vi ricordo era già stato adottato a fine novembre 2014 (in sede di Assemblea dell’ Unione dei Comuni San Giorgio di N. – Torviscosa, allora ancora in piedi).
L’iter di questo piano è similare (ma non del tutto) agli iter dei piani urbanistici, ossia prevede, dopo la redazione degli elaborati tecnici occorrenti da parte di un tecnico professionista incaricato, la FASE ADOTTIVA (ovvero l’adozione degli elaborati del piano da parte dell’assemblea consigliare), la fase di pubblicazione entro la quale i vari soggetti privati e/o pubblici possono fare pervenire delle osservazioni, delle opposizioni e delle richieste, successivamente il Comune ed il professionista incaricato effettuano le giuste verifiche ed analisi dettagliate concertando il tutto preliminarmente con l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), di conseguenza vengono prodotte all’interno della relazione tecnico illustrativa le controdeduzioni alle osservazioni le quali di fatto vengono recepite in toto o in parte, ovvero non recepite. Nel caso di recepimento in toto o in parte delle osservazioni, gli elaborati tecnici del piano vengono modificati e/o integrati in maniera definitiva pronti per la successiva FASE APPROVATIVA da parte sempre del Consiglio Comunale. Infine a completamento dell’iter occorrerà approvare nei prossimi mesi il regolamento attuativo del piano di classificazione acustica.
Ho ritenuto utile esplicitare in maniera semplice e sintetica le varie fasi per far capire anche a chi tecnico non è, come funzionano le procedure urbanistiche ed ambientali in questo settore specifico.
Allo stesso modo ora cercherò di illustrare e descrivere cos’è il Piano Comunale di Classificazione Acustica sempre nella maniera più chiara e semplice (questo tema è davvero intricato e molto tecnico), al fine anche di capire quali benefici potrà portare sul nostro territorio.
Cos’è il Piano di Classificazione Acustica?
Innanzitutto, è necessario illustrare le operazioni che hanno portato alla stesura della classificazione acustica in zone suddividendole in due fasi:
– una prima fase che si fonda su informazioni urbanistiche messe a disposizione dall’ Amministrazione comunale
– una seconda fase che si basa sugli effetti acustici che le attività presenti esercitano sul territorio, sulle interazioni tra le diverse sorgenti e sulle previsioni urbanistiche che modellano lo sviluppo territoriale.
La classificazione acustica è un atto tecnico politico di governo del territorio, in quanto ne disciplina l’uso e ne vincola le modalità di sviluppo delle attività ivi svolte.
La classificazione acustica del territorio non può non prescindere dal Piano Regolatore Generale, in quanto questo costituisce il principale strumento di pianificazione. E’ pertanto fondamentale che venga coordinata con il PRG, anche come sua parte integrante e qualificante e con gli altri strumenti di pianificazione di cui il Comune si è dotato.
Il criterio di base per l’individuazione e la classificazione delle differenti zone acustiche del territorio è essenzialmente legato alle prevalenti condizioni di effettiva fruizione del territorio stesso, pur tenendo conto delle destinazioni di Piano Regolatore e delle eventuali variazioni in corso del piano medesimo.
La zonizzazione acustica, una volta approvata e adottata dall’ Amministrazione comunale, costituisce uno strumento urbanistico destinato ad avere una certa validità temporale; pertanto sono state recepite nella classificazione del territorio le proiezioni future (purché a termine ragionevolmente breve) previste dai piani urbanistici in itinere; l’elaborazione di futuri strumenti urbanistici dovrà tenere conto di tale zonizzazione acustica nell’assegnazione delle destinazioni d’uso del territorio.
Classi di destinazione d’uso del territorio – tempo di riferimento diurno (06.00-22.00) – tempo di riferimento notturno (22.00- 06.00)
I – aree particolarmente protette
II – aree prevalentemente residenziali
III – aree di tipo misto
IV – aree di intensa attività umana
V – aree prevalentemente industriali
VI – aree esclusivamente Industriali
Fanno parte delle aree particolarmente protette (classe 1) quelle in cui la quiete rappresenta un elemento fondamentale per la loro utilizzazione; sono compresi pertanto: gli ospedali, le scuole, i parchi pubblici, le aree destinate al riposo e allo svago, le aree di particolare interesse residenziale e learee residenziali rurali.
Le aree prevalentemente residenziali (classe 2), quelle di tipo misto (classe 3) e quelle di intensa attività umana (classe 4) vengono definite in base:
– alla densità di popolazione;
– alla densità di attività commerciali;
– alla densità di attività artigianali.
Vengono infine definite le aree prevalentemente industriali (classe 5) caratterizzate da forte presenza di attività produttive e da scarsità di abitazioni e quelle esclusivamente industriali (classe 6) prive di insediamenti abitativi e con impianti a ciclo continuo (rumoroso).
Perché adottare il Piano di Classificazione Acustica?
Il P.C.C.A. è stato sviluppato seguendo la logica di privilegiare in generale e in ogni caso dubbio, le scelte più cautelative in materia di clima acustico, al fine di contribuire al raggiungimento degli obbiettivi di tutela previsti dalla legge quadro sull’inquinamento acustico 447/95.
Quali sono gli obiettivi?
L’obiettivo primario della classificazione acustica è quello di prevenire il deterioramento di zone non inquinate e di fornire un indispensabile strumento di pianificazione, di prevenzione e di risanamento dello sviluppo urbanistico, commerciale, artigianale e industriale; ciò può essere raggiunto programmando un graduale risanamento delle aree critiche che emergono in fase di analisi e stabilendo modalità e competenze per gli interventi di bonifica.
Conclusioni.
Sperando quindi di avervi fatto capire in linea generale in cosa consiste questo importante strumento urbanistico-ambientale, concludo questo post assicurandovi che il piano che abbiamo costruito non è stato di facile redazione.
Il territorio del nostro Comune, come ben sapete, ha una conformazione urbanistica e logistica estremamente complicata ed urbanizzata, la conformazione geometrica oltre che di scarsa superficie (soli 26 kmq con elevata densità della popolazione e delle attività) è infatti lunga e stretta (ricorda un po la forma classica dello “stivale” dell’Italia). Peraltro, San Giorgio è “tagliata” da Est e Ovest dalla SR 14 e dalla linea ferroviaria VE-TS, mentre da Nord a Sud dalla SP 80, dal raccordo ferroviario che collega la stazione alla Zona industriale, dal Fiume Corno (e in parte dal Fiume Corgnolizza). Ancora, la frazione di Nogaro la località Planais sono a ridosso della Zona Industriale Aussa Corno e della trafficata SP80, quindi soggetti estremamente sensibili.
Tali criticità hanno di fatto ha comportato un forte dispendio di tempo al fine di sviscerare ogni possibile criticità e risolverla al meglio.
In conclusione, sono stati davvero trovati i giusti compromessi per questo ambito territoriale estremamente particolare e complicato, cercando il più possibile di salvaguardare la tutela degli abitati nelle zone sensibili ma allo stesso tempo si è evitata la compromissione delle attività industriali presenti nell ‘Aussa-Corno, sempre nel pieno rispetto delle prescrizioni e delle normative vigenti.
Salutandovi, vi posto qui di seguito la planimetria generale del P.C.C.A., mentre per visionare tutta la documentazione tecnica relativa cliccate QUI per accedere alla sezione dedicata nel sito comunale.
A presto!
Davide
