Gli articoli apparsi sul Messaggero Veneto in questi giorni riguardanti la zona industriale Aussa Corno, dalla polemica della Lega Nord alla risposta della Regione su 2° accesso e dragaggi, meritano alcune riflessioni ed approfondimenti che sinteticamente provo ad esplicitare qui di seguito.
Innanzitutto, sulle necessità e priorità strategiche, pianificatorie ed infrastrutturali della Zona Industriale Aussa Corno il Comune di San Giorgio di Nogaro è sempre stato ed è tutt’ora in prima linea.
Le questioni sul “piatto” Aussa-Corno sono molteplici e vanno affrontate con cognizione di causa, conoscendo il territorio e di concerto con la popolazione e le attività economiche. Sulla viabilità si è discusso molto, in passato i Comuni di san Giorgio e Torviscosa hanno pure indetto un referendum sull’ipotesi di un 2° accesso stradale e ferroviario confermando la necessità di intervenire in tal senso al fine di risolvere gli annosi problemi di sicurezza che riguardano sia la viabilità stradale sia quella ferroviaria. In quest’ottica la Regione, per tramite dell’Assessore Santoro, ci ha più volte rassicurato sul fatto che tali problematiche sono prioritarie e stanno venendo affrontate con particolare attenzione e concretezza. Peraltro, come ribadito sulla stampa qualche giorno fa, la Regione ha confermato gli stanziamenti economici dedicati alla risoluzione di questa importante tematica.
La viabilità tuttavia, per una zona industriale come la nostra, non può non prescindere dallo scalo portuale di Porto Nogaro, a tal riguardo vediamo finalmente quasi completati i tanto attesi dragaggi; un appunto tuttavia agli esponenti leghisti è doveroso farlo, per chiarezza e completezza di informazione: per il trasporto delle bramme via nave non erano fondamentali gli escavi, poiché tali trasporti vengono effettuati su specifiche imbarcazioni con pescaggio limitato. Comunque, in merito, i problemi sono molto complessi poiché si tratta di trovare la quadra con operatori portuali e le aziende interessate (laminatoi). Anche in questo caso il Comune è a fianco della Regione al fine di sensibilizzare gli operatori ed attività economiche affinché si possa trasferire il trasporto delle bramme dagli autocarri alle imbarcazioni, senza aumento di costi per le aziende interessate. Questa risoluzione porterebbe benefici sotto tutti i punti di vista, da quelli in termini di sicurezza, salute e salubrità dell’aria per i cittadini che vivono lungo la SR14 da Chiarisacco a Monfalcone, fino alla stessa Regione la quale vedrebbe ridotti di molto i costi per i ripristini dei danneggiamenti al manto stradale causati dai mezzi pesanti.
Infine, a conferma dell’impegno a 360 gradi di questa amministrazione, si è già avviato un tavolo tecnico Comune-Consorzio ZIU, propedeutico alla definizione delle direttive politiche necessarie alla redazione del nuovo Piano Territoriale Infraregionale relativamente all’importante zona industriale ricadente all’interno del nostro territorio.
Questo importante lavoro ci permetterà finalmente di adottare uno strumento urbanistico nuovo (attualmente in vigore c’è ancora il piano particolareggiato del 1993), fondamentale per definire una pianificazione industriale innovativa e sostenibile.